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Didattica e tecnologia? Abbiamo provato il green screen!

La tecnologia è ormai parte integrante del nostro mondo, è uno strumento. Uno strumento con molte potenzialità e capire come utilizzare gli strumenti tecnologici per scuola e formazione, integrandoli in modo creativo alla didattica quotidiana, è la vera sfida.

Ne abbiamo parlato a settembre, a Ferrara, pochi giorni prima dell’inizio della scuola, durante la tre giorni di formazione Agenda CLIL, un’esperienza formativa per docenti della scuola Primaria e Secondaria di primo e secondo grado organizzata dall’Ambito 10 di Modena e in particolare dalle super Dirigenti, Alda Barbi e Maura Zini, da sempre attente e propositive.

Obiettivo del progetto era acquisire dimestichezza e/o approfondire la metodologia CLIL, ma anche sviluppare competenze nell’utilizzo di strumenti didattici innovativi, tra cui digital storytelling, e-portfolio (blog e siti web), videomaking, debate.

Le Dirigenti hanno proposto alle docenti momenti di formazione e progettazione didattica attraverso un hackathon, a tema “Health and Well Being” (in linea con il punto 3 dell’Agenda Europea): la sfida era creare unità CLIL, cioè moduli didattici che integrino contenuti tradizionali, nuove tecnologie e lingue straniere. Le docenti dovevano quindi trovare una modalità innovativa di insegnamento di una determinata materia (nel nostro caso, appunto, consigli e informazioni per mantenere un corretto stile di vita), attraverso l’ausilio di nuovi strumenti e…tutto in inglese!

Alla fine i progetti venivano valutati per l’originalità dei contenuti, la semplicità e l’efficacia della comunicazione, il livello di integrazione delle tecnologie presentate e, soprattutto, in base alla loro possibile replicabilità in classe.

La Tata ha voluto dare il suo contributo presentando alle docenti un nuovo strumento di supporto alla didattica: il green screen! Sì, proprio quello sfondo colorato che usano nel cinema per creare animazioni e montaggi video complessi (è usatissimo nei film di supereroi, nei fantasy e..nelle grafiche del meteo dei telegiornali!). Creare uno studio “cinematografico” fai-da-te è facile: basta munirsi di tablet, cartoncino o carta velina colorati (generalmente verde, ma anche rosa o giallo, purché siano di tonalità brillanti) e di un po’ di fantasia!

Ne abbiamo semplificato il funzionamento, utilizzando un’app, Green Screen By Do Ink: si tratta di un’applicazione per smartphone e tablet che facilita il meccanismo per gli utenti, rilevando automaticamente il soggetto in primo piano. L’editor consente poi di combinare diversi layer (strati) di immagini e video sovrapponendoli tra loro e…il gioco è fatto! (Vi consigliamo questa app perché, pur essendo a pagamento (meno di 5 euro) è davvero molto intuitiva e semplice da usare. Esistono diverse alternativa gratuita, per esempio KineMaster).

Perché lo abbiamo proposto? Perché integrare il green screen nella didattica?

Immaginate di travestire un bambino o una bambina da imperatore o imperatrice dell’Impero romano e catapultarlo/a, tramite montaggio video, nell’Antica Roma: si sentirà completamente immerso/a nel contesto storico e si divertirà un mondo a immedesimarsi, chiacchierando con Giulio Cesare o con Augusto!

Non solo: questo strumento consente a docenti e studenti di creare lezioni immersive, presentazioni interattive di scienze, di storia dell’arte e di letteratura, stimolando l’interesse dei ragazzi e delle ragazze non solo sullo strumento, ma sopratutto sui contenuti esposti!

Durante l’esperienza di formazione, le insegnanti hanno dato il meglio creando progetti bellissimi e interessanti, divertendosi a scegliere e modificare sfondi e colori, a girare le scene e provare le inquadrature! C’è chi ha usato il green screen come strumento di presentazione finale del progetto, chi come modalità di esposizione vera e propria, focalizzandosi sempre sui contenuti: trasmettere a studenti e studentesse l’importanza di un stile di vita salutare!

P.s Il prossimo appuntamento “GREEN” sarà in occasione del "Premio Scuola Digitale" a Carpi,giovedì 11 ottobre, presso il Liceo Fanti.

Continuate a seguirci!

 

Glossario di Robotichese e non solo:

CLIL: acronimo di Content Language Integrated Learning, un metodo di apprendimento delle lingue straniere che abbandona le lezioni frontali per integrarne l’insegnamento nelle altre materie anche attraverso metodologie innovative;

Hackathon: si tratta di una sorta di competizione di idee: team eterogenei tra loro si sfidano per trovare la soluzione più indicata a un dato problema;

Green Screen: o più precisamente Chroma Key, è una tecnica di montaggio video che consente di sovrapporre più sorgenti video tra loro. Utilizzando uno sfondo di un colore chiave molto acceso, facilmente “riconoscibile” dal computer e poco “confondibile” con altri (spesso il verde, ma anche il blu o il rosa) è possibile renderlo digitalmente trasparente, permettendoci così di far emergere le immagini in primo piano e combinarle con altre. Se volete approfondire guardate qui.

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