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Storytelling o l'arte della narrazione, anche nelle STEAM

Caro Babbo Natale,

quest’anno, invece di convincerti di quanto sia stato/a bravo/a per ricevere i consueti pacchetti, vorrei raccontarti una storia. C’era una volta due fratellini che vivevano insieme ai genitori in una casa piena zeppa di gingilli tecnologici. Mamma e papà infatti erano due famosi scienziati con una passione sfrenata per calcoli, formule e reazioni chimiche tanto da chiamare i propri figli come due altrettanto famosi scienziati, Leonardo come il mitico Da Vinci e Margherita come la stimatissima astrofisica Hack. Un bel giorno Leonardo e Margherita, mentre si divertivano a costruire una speciale catapulta per la raccolta differenziata, si accorsero di una strana lucetta lampeggiante in mezzo ai cespugli…

Come potrebbe proseguire questa storia? Chiunque la legga si farà un’idea diversa: chi darà una svolta noir, chi rimarrà fedele alle scoperte scientifiche, chi preferirà cambiare completamente direzione della storia. La magia è proprio questa: ognuno svilupperà un finale diverso, altrettanto interessante e altrettanto credibile.

Saper raccontare una storia o, più in generale comunicare, è una skill (o per meglio dire un’abilità), difficilmente replicabile dalla tecnologia e sempre più richiesta nei lavori del futuro. In questo periodo si fa un gran parlare di storytelling, declinato in ogni sua forma (digitale e non) e applicato in diversi ambiti professionali (marketing, gaming, letteratura, cinema, teatro, didattica).

Ma che cos’è davvero lo storytelling?

In effetti è la competenza umana più antica che esista, ben più antica della scrittura: è, in generale, l’arte di narrare. Oggi il concetto è stato recuperato con un elegante inglesismo e si accompagna a molti altri concetti legati, appunto, al mondo del marketing e della comunicazione (come strumento persuasivo). Deriva dall’esigenza del genere umano di condividere le proprie esperienze, di trasmettere idee, pensieri, ricordi. È questo che la rende così speciale: è una competenza intrinseca dell’uomo, derivante dal suo vissuto e delle sue esperienze personali.

Perché è così importante parlarne?

In un mondo in costante evoluzione tecnologica, uno dei temi più discussi è il ruolo dell’uomo nel futuro: qualcuno ritiene sarà sempre più marginale, ma la realtà è che, così come cambia lo scenario, cambiano anche le competenze richieste. E secondo il World Economic Forum, le capacità comunicative (così come la creatività, l’intelligenza emotiva e la collaborazione) saranno sempre più importanti.

Per questo è fondamentale integrare questi concetti nella didattica: se è vero che i bambini di oggi finiranno per svolgere un lavoro che ancora non esiste, è anche vero che, oltre alle competenze tecniche, è importante lavorare sulle cosiddette soft skills, sulle abilità umane, le inclinazioni e le caratteristiche di ciascun ragazzo/a. Permettere loro di fare esperienze, imparare a gestire gli errori, collaborare in squadra e coltivare i propri talenti è fondamentale per affrontare il domani.

È anche per questo che al termine di ogni laboratorio STEAM, viene dedicato un po’ di tempo alla condivisione dell’esperienza, permettendo a ciascun alunno/a di raccontare ciò che ha appreso, confrontandosi con compagne e compagni.

Immagini di un passato laboratorio della Tata Robotica

La condivisione è un valore fondante del concetto di storytelling perchè è proprio dall’esperienza vissuta che si parte per costruire una storia: fin da bambini cresciamo ascoltando e inventando storie, siano esse sotto forma di narrazione, cartone animato, gioco, libro, disegno e chi più ne ha più ne metta.

L’abilità sta nel saper ricamare nel modo giusto costruendo una storia coerente, credibile e interessante: e come ogni abilità può e deve essere allenata.

Va precisato però che non esiste un unico linguaggio espressivo: ogni persona avrà certamente uno strumento con cui si sente a proprio agio rispetto ad altri, siano essi le parole, scritte (libri di ogni sorta) o parlate (racconti, audiolibri, podcast, radio), i disegni (graphic novel, fumetti, cartoni animati), le canzoni, la fotografia, i mattoncini Lego (perchè no?), le animazioni digitali e tanto tanto altro.

Trovate la vostra vocazione e coltivatela, anche solo per il gusto di divertirvi!

Illustrazione di Veci

Per aiutarvi in questo percorso, la Tata ha selezionato alcuni strumenti utili per allenare la creatività in ogni sua forma (e magari infilarli nella letterina di Babbo Natale). Eccoli di seguito!

Idee da proiettare

Prima del cinema (inventato solo nel 1895), l’arte della proiezione era possibile grazie a diversi strumenti, a partire dalle mani, passando per la lanterna magica, il kinetoscopio, la fotografia.

Oggi per ottenere un risultato magico e “vintage” molto simile, si può optare per questo storybook proiettore, un dispositivo che riproduce l’effetto diapositiva proiettando sulla parete le immagini dello storybook, creando un’esperienza di “lettura” immersiva. Immaginate quante storie potete creare intorno alle immagini proiettate, ogni volta diverse, ogni volta magiche e coinvolgenti, sviluppando l’immaginazione di grandi e piccini.

Racconti della Buonanotte by Moulin Roty

Interessante (per i più “grandini”) è anche l’alternativa di Moulin Roty che offre kit di proiezione con diverse schede tematiche: è possibile seguire l’andamento delle storie a disposizione nel set oppure creare finali inaspettati liberando la fantasia. La proiezione avviene tramite la speciale torcia, lasciando il timone ai più piccoli: ingresso riservato ai possessori del ticket del cinema ;)

La Tata consiglia le versioni Buonanotte, Animali e Cinema, ma è possibile acquistare il proiettore singolarmente.

Idee da ascoltare

Narrastorie by Lunii

Come abbiamo già accennato, prima della parola scritta, il modo migliore per condividere ricordi ed esperienze era il racconto orale. Prendersi del tempo per narrare oralmente una storia, è un gesto per nulla scontato e ascoltare le confessioni di altri è tra le cose più arricchenti e appaganti che si possano fare. È anche per questo che da bambini siamo così affamati di storie e racconti, non solo della buonanotte.

La tecnologia oggi ci viene in aiuto con nuovi strumenti interessanti come questo narrastorie interattivo, Lunii: bambini e bambine selezionano protagonisti e ambientazioni che preferiscono, dando il via allo sviluppo della storia. Le varie combinazioni possono dare vita a 48 diverse narrazioni, ma se ne possono scaricare di sempre nuove.

Idee da scrivere (e non solo)

Scrivere era forse l’espressione più scontata, ma certo non la più semplice. Non tutti si sentono forti nella scrittura, ma c’è chi adora imprimere i propri pensieri su carta, sognando futuri da scrittori/scrittrici di successo. Serve, però, tanta ricerca (leggereleggereleggere) e tanto, tantissimo allenamento.

È nata per questo la piattaforma Storybird, un sito che mette in contatto scrittori, lettori e artisti di tutte le età: consente di creare storie illustrate per studenti, educatori e scrittori in erba fino alla realizzazione di un vero e proprio libro. È quindi utilissimo anche per giovani illustratori/illustratrici per mettersi alla prova a condividere le proprie creazioni. Date un’occhiata qui.

Ora tocca a te!

Facciamo un gioco? A partire dall’incipit riportato all’inizio dell’articolo, prova a concludere la storia utilizzando il linguaggio che preferisci: la scrittura, la recitazione, il disegno. Puoi anche solo impostare una lettera a Babbo Natale creativa, basta dar sfogo all’immaginazione. Puoi lavorare singolarmente o con altre persone, purché ci si diverta ad inventare tanti diversi finali!

Una volta terminata puoi condividerla con la Tata via social (taggandola su Facebook o Instagram).

Buone storie!

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